Cosa significano i sette caratteri?

07.12.2014 00:19

Nelle lingue orientali ogni parola può avere molteplici significati. Sul titolo del Sutra del Loto ci starebbero intere pubblicazioni, quindi ne prenderò solo alcuni per spiegare Nam myoho renge kyo.

 

  1. Myo significa aprire la vita; essere pienamente dotati; rivitalizzare. Tornando all'esempio del libro: che tu sia aperto o chiuso, il tuo valore non cambia, ciò che fa la differenza è l'apertura delle pagine personali verso l'esterno con il cuore; comunicare; ascoltare. Myo vuol dire quindi il risveglio a una vita individuale, ma aperta a tutto ciò che comprende l'esistenza, percependo un completo e perfettamente dotato della capacità di trasformare l'oscurità fondamentale in consapevolezza. Myo propone un percorso di ricerca costante da un piccolo Io solitario, a un Io condiviso con l'universo infinito e sorprendente. Daisaku Ikeda, terzo e attuale presidente della Soka Gakkai, scrive: “L'incontrarsi e il separarsi di varie forme di vita crea nuovi valori e nuove vite. Rivitalizzare, in altri termini, è creare valore.”

 

  1. Ho esprime movimento incessante come il tempo; il respiro; il cambiamento e quindi il susseguirsi di manifestazione e latenza della vita a cui tutto è soggetto. Il buddismo non ha mai contemplato la staticità, né la creazione, né la distruzione, esattamente come il principio dinamico di Antoine-Laurent Lavoisier (1743 – 1794) per cui nulla si crea e nulla si distrugge, ma si trasforma. I due caratteri Myo-ho indicano anche morte – vita testimoniando appunto l'impermanenza nella sua universalità.

 

  1. Renge è anche il fiore di Loto che, come sappiamo, rappresenta la legge di causa effetto.

 

  1. Kyo significa Sutra o insegnamento, ma descrive anche il pulsare della vita; la vibrazione del suono e della materia. La voce quindi, con le sue dinamiche vocali e la propagazione, integra le nostre vibrazioni alle stesse dell'universo come insegna Shakyamuni. T'ien t'ai nel Significato profondo del Sutra del Loto scrive:la voce compie il lavoro del Budda e perciò viene chiamata kyo.” Ne deriva quindi l'importanza di recitare questa frase per aprire il nostro intimo verso l'esterno e riconoscerci pienamente come emanazione della legge di causa effetto, traendone benefici, rivelando la nostra natura: la buddità.

 

  1. Nam: Aggiunto da Nichiren Daishonin si traduce con affidarsi; mi affido. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, nasce dalla nostra concezione occidentale di questo termine che ci ricorda più la venerazione di qualcosa di esterno e non il suo reale significato. In italiano non esiste una parola che fotografi il senso esatto di Nam, per cui cercherò di renderlo al meglio dicendo che significa: accendo la scintilla che porto dentro e la renderò fuoco che scalda la mia e l'altrui vita. In pratica il Nam attiva il principio di causa effetto presente in noi come nel resto dell'universo. Aggiungendolo, Nichiren intende dire che rivelerà con il corpo, con la mente e con entrambi, la propria buddità, vera corrispondenza di vita latente e manifesta. Ricordiamo l'uso della voce che scaturisce dal pensiero e comprime l'aria nei polmoni donandogli fisicità, per poi passare dalle corde vocali che fondono il tutto in una vibrazione sonora. Il Nam agisce da collante tra tutto ciò che comprende Myoho renge kyo nella nostra natura. Quando apponiamo alla vita la consapevolezza di essere molto più grandi e meravigliosi di ciò che pensiamo, attiviamo la scintilla addormentata e, come se ci avesse dato un appuntamento, arriverà vestita di tutto punto, profumata, bellissima e puntuale.

 

Funzionerà davvero? Per saperlo Nichiren propone tre prove fondamentali da ricercare ogni volta che arriva un dubbio.

 

 

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