4 - Il buddismo suggerisce di essere creativi

06.12.2014 11:09

6 - Se noi vedessimo i problemi come sfide e non come avversità, attraverso questi potremmo crescere. Dipende solo dal modo in cui li guardiamo.

 

Ogni problema ci spinge a dare il meglio, nutrendo la crescita personale. Questo è il messaggio più semplice del pensiero buddista.

 

7 - Il buddismo suggerisce di essere creativi. La vita però è complessa e quindi gli insegnamenti evoluti per più di duemilacinquecento anni ne rispecchiano anche la complessità. Per questo nei numerosissimi testi appaiono anche contraddizioni. Da qui la confusione che accompagna, in occidente, l'interpretazione delle dottrine.

 

Come ho già scritto, dopo l'illuminazione, Shakyamuni insegnò la sua dottrina, o visione delle cose, attraverso il dialogo. Usò quindi diversi modi di esporre il suo pensiero per gradi a seconda della capacità cognitiva degli ascoltatori e del tempo o del luogo in cui predicò. Dovette sradicare le convinzioni religiose e politiche dell'epoca, rapportandosi con diverse tipologie di uomini. Per entrare profondamente nel merito delle causalità della vita e spiegarne i misteri, usò parabole, metafore e il linguaggio della gente comune. I discepoli impararono i suoi discorsi in forma di mantra per poterli ricordare meglio a memoria e riportarli ai posteri integri nel loro messaggio. Stiamo parlando di persone vissute oltre venticinque secoli fa, quando non era usuale scrivere. Inoltre la prima capacità insita nel pensiero buddista non è certo l'ermetismo o il condizionamento mentale e, alle genti dell'epoca, mettere i pensieri su carta, equivaleva a congelarne i concetti. Più o meno nello stesso periodo, anche in occidente, precisamente in Grecia, Socrate asseriva lo stesso. Fu Platone, il primo discepolo, a gettare le basi scritte della filosofia arrivata fino ai giorni nostri. Allo stesso modo in oriente, alla morte del Budda, per tramandare l'immensa mole di discorsi e metafore di Shakyamuni si rese necessario scrivere. Quello che da allora abbiamo ereditato sono circa ottantaquattromila insegnamenti raccolti in moltissimi libri chiamati Sutra dai quali traggono origine le diverse scuole buddiste.

C'è da dire che ogni insegnamento, porta in sé la via verso l'illuminazione, anche se spesso in contraddizione l'uno con l'altro. Nel leggere i dialoghi del Budda, dobbiamo riconoscere che ogni parola ha attraversato i secoli ed è quindi lo specchio di quel tempo. Per farne un esempio, alcuni sutra asseriscono che le donne non possono raggiungere la buddità o illuminazione nella loro forma presente, ma dovranno rinascere uomini per riuscirci. Per le persone di quel momento storico era inconcepibile accettare una donna pari all'uomo. Lo stesso valeva per gli assassini e i malvagi. Dovranno prima espiare le cause negative attraverso un lungo ciclo di rinascite, prima di illuminarsi. Sul finire della sua esistenza però, quando il Budda ritiene i discepoli pronti a capire, nei discorsi riportati nel Sutra del Loto, dice che le donne, così come sono e anche i malvagi, potranno illuminarsi nell'esistenza presente mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti. Nei primi discorsi, antecedenti o propedeutici al Sutra del Loto abbiamo un Budda che annuncia come obiettivo dell'uomo il chiudere il ciclo delle rinascite e quindi delle sofferenze, diventando tutt'uno con l'universo in una sorta di paradiso universale. Negli ultimi anni del suo pellegrinaggio, insegna che la vita è infinita e che lo scopo reale dell'uomo, è rivelare la propria natura attraverso questo ciclo perpetuo di esistenze a cui tutti sono soggetti, Shakyamuni compreso. Aggiunge anche che non c'è differenza tra uomo, animale, pianta o budda, anzi, tutto ciò che appare, è un budda. Ciò che ci allontana dalla verità, è solamente il fatto di non comprenderla.

Ho parlato di libri e Sutra. Il messaggio ultimo e onnicomprensivo di Shakyamuni è contenuto nel Sutra del Loto da cui il buddismo moderno prende spunto maggiormente.

 

6 - Se noi vedessimo i problemi come sfide e non come avversità, attraverso questi potremmo crescere. Dipende solo dal modo in cui li guardiamo.

 

Ogni problema ci spinge a dare il meglio, nutrendo la crescita personale. Questo è il messaggio più semplice del pensiero buddista.

 

7 - Il buddismo suggerisce di essere creativi. La vita però è complessa e quindi gli insegnamenti evoluti per più di duemilacinquecento anni ne rispecchiano anche la complessità. Per questo nei numerosissimi testi appaiono anche contraddizioni. Da qui la confusione che accompagna, in occidente, l'interpretazione delle dottrine.

 

Come ho già scritto, dopo l'illuminazione, Shakyamuni insegnò la sua dottrina, o visione delle cose, attraverso il dialogo. Usò quindi diversi modi di esporre il suo pensiero per gradi a seconda della capacità cognitiva degli ascoltatori e del tempo o del luogo in cui predicò. Dovette sradicare le convinzioni religiose e politiche dell'epoca, rapportandosi con diverse tipologie di uomini. Per entrare profondamente nel merito delle causalità della vita e spiegarne i misteri, usò parabole, metafore e il linguaggio della gente comune. I discepoli impararono i suoi discorsi in forma di mantra per poterli ricordare meglio a memoria e riportarli ai posteri integri nel loro messaggio. Stiamo parlando di persone vissute oltre venticinque secoli fa, quando non era usuale scrivere. Inoltre la prima capacità insita nel pensiero buddista non è certo l'ermetismo o il condizionamento mentale e, alle genti dell'epoca, mettere i pensieri su carta, equivaleva a congelarne i concetti. Più o meno nello stesso periodo, anche in occidente, precisamente in Grecia, Socrate asseriva lo stesso. Fu Platone, il primo discepolo, a gettare le basi scritte della filosofia arrivata fino ai giorni nostri. Allo stesso modo in oriente, alla morte del Budda, per tramandare l'immensa mole di discorsi e metafore di Shakyamuni si rese necessario scrivere. Quello che da allora abbiamo ereditato sono circa ottantaquattromila insegnamenti raccolti in moltissimi libri chiamati Sutra dai quali traggono origine le diverse scuole buddiste.

C'è da dire che ogni insegnamento, porta in sé la via verso l'illuminazione, anche se spesso in contraddizione l'uno con l'altro. Nel leggere i dialoghi del Budda, dobbiamo riconoscere che ogni parola ha attraversato i secoli ed è quindi lo specchio di quel tempo. Per farne un esempio, alcuni sutra asseriscono che le donne non possono raggiungere la buddità o illuminazione nella loro forma presente, ma dovranno rinascere uomini per riuscirci. Per le persone di quel momento storico era inconcepibile accettare una donna pari all'uomo. Lo stesso valeva per gli assassini e i malvagi. Dovranno prima espiare le cause negative attraverso un lungo ciclo di rinascite, prima di illuminarsi. Sul finire della sua esistenza però, quando il Budda ritiene i discepoli pronti a capire, nei discorsi riportati nel Sutra del Loto, dice che le donne, così come sono e anche i malvagi, potranno illuminarsi nell'esistenza presente mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti. Nei primi discorsi, antecedenti o propedeutici al Sutra del Loto abbiamo un Budda che annuncia come obiettivo dell'uomo il chiudere il ciclo delle rinascite e quindi delle sofferenze, diventando tutt'uno con l'universo in una sorta di paradiso universale. Negli ultimi anni del suo pellegrinaggio, insegna che la vita è infinita e che lo scopo reale dell'uomo, è rivelare la propria natura attraverso questo ciclo perpetuo di esistenze a cui tutti sono soggetti, Shakyamuni compreso. Aggiunge anche che non c'è differenza tra uomo, animale, pianta o budda, anzi, tutto ciò che appare, è un budda. Ciò che ci allontana dalla verità, è solamente il fatto di non comprenderla.

Ho parlato di libri e Sutra. Il messaggio ultimo e onnicomprensivo di Shakyamuni è contenuto nel Sutra del Loto da cui il buddismo moderno prende spunto maggiormente.

 

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