Nam myoho renge kyo

06.12.2014 23:44

Il titolo del Sutra del Loto in giapponese antico era Myoho renge kyo (Sutra della meravigliosa legge del Loto)

I giapponesi consideravano il titolo di un libro il fulcro dell'intero testo e dei concetti espressi all'interno, quindi questa frase doveva essere la chiave di volta di tutto il pensiero del Budda. Nichiren dopo i profondissimi studi di ogni carattere componente myoho renge kyo, aggiunse l'ideogramma nam (mi affido) proclamando questa frase di sette caratteri pratica universale per manifestare la buddità, divenendo: Nam myoho renge kyo (Mi affido alla meravigliosa legge del Loto)

Il 28 Aprile 1253 nel tempio giapponese Seicho-ji invocò per la prima volta Nam myoho renge kyo e da quel momento iniziò la riforma. Ovviamente attirò le ire dei monaci detentori del potere religioso nonché politico e per tutta la vita Nichiren subì esili, maltrattamenti a sé e ai suoi seguaci. Ci furono martiri importanti e anche un tentativo di decapitazione ai suoi danni, ma continuò imperterrito la sua opera.

Nei dibattiti pubblici confutava regolarmente qualsiasi altra scuola con la conoscenza acquisita e attingendo dalla sua stessa buddità, rivelata con l'invocazione di Nam myoho renge kyo. La sua determinazione, come una goccia che cade insistentemente nella stessa polvere, divenne pozzanghera, poi lago e infine oceano. Oggi infatti si contano milioni di seguaci della dottrina invocante Nam myoho renge kyo.

Morì nel 1282, lasciando moltissime lettere scritte ai discepoli dai vari esili e diversi trattati filosofici. Oggi quei Gosho (lettera) costituiscono un'ampia fonte di studio per l'efficace modernità e la saggezza che le distingue. A lui dobbiamo anche l'iscrizione del Dai Gohonzon, pergamena considerata oggetto di culto, su cui Nichiren rappresentò gli ideogrammi della legge esposta dal budda, appunto: Nam myoho renge kyo.

Quest'ultimo gesto, cioè l'iscrizione del Dai Gohonzon, rappresenta la rifondazione e il consolidamento del legame tra l'uomo e il pensiero del Budda che ormai da tempo si era deteriorato, causando di fatto l'inefficacia delle dottrine e delle pratiche buddiste dell'epoca antecedente a Nichiren.

Da quel momento in poi la fusione dell'uomo e del Budda fu rinsaldata per sempre.

 

 

 

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