Ok. Ma cos'è la buddità?

06.12.2014 23:35

Spiegare la buddità a parole è difficile, ma chi impara a percepirla dentro con la pratica buddista di Nichiren Daishonin, la vive e la manifesta in modo naturale.

Cominciamo, allontanandoci dall'immagine occidentale di anima

e apriamoci all'idea della buddità come uno stato vitale che permea la spiritualità e la fisicità di ogni cosa.

 

Qual è la differenza tra anima e buddità?

 

Nelle religioni monoteiste l'anima è un'entità chiusa nel corpo e specifica dell'uomo che alla morte torna a dio, o cade all'inferno a seconda di come è vissuto.

Nel buddismo di Nichiren Daishonin la buddità non è solo degli uomini, ma anche degli animali, delle piante e delle cose.

E' un elemento dell'universo intrinseco alla vita, compresa quella non senziente.

La nostra peculiarità è che possiamo decidere di manifestarla in modo da ripulire la visione delle cose e migliorare così l'ambiente circostante.

 

Sì. Ma in soldoni cos'è la buddità?

 

Torniamo al fiore di Loto e alle sue particolarità:

1 - E' candido nonostante nasca dalla melma degli acquitrini e nel buddismo simboleggia la manifestazione della buddità nonostante le avversità della vita.

2 - Nella corolla allo stesso tempo ci sono i fiori e i semi: simboleggiano la simultaneità di causa effetto, cioè, che quando mettiamo una causa, generiamo allo stesso momento anche l'effetto che si manifesterà.

3 - Le sue foglie larghe e circolari contribuiscono a mantenere stabile la temperatura dell'acqua, rendendola più ospitale per se stesso e per la fauna acquatica. Quindi il Loto ha anche la capacità di migliorare l'ambiente circostante.

 

Un esempio facile e tangibile di buddità

 

Se prendessimo a esempio il fiore di Loto e la buddità fosse fisica, sarebbe la linfa che dal profondo della terra gli permette di fiorire e unire la sua naturale bellezza alla capacità di equilibrare l'ambiente. La buddità, come in questo caso la linfa, è il principio per cui la vita sboccia.

La linfa attinta dalla terra, nutre il fiore e questo splende, profuma e abbellisce l'ambiente. Se il nutrimento non arriva correttamente, il fiore non brilla e prima o poi appassisce. Lo stesso vale per l'uomo che attraverso la pratica buddista schiarisce l'illusione a credersi predestinato a un destino già scritto, o di vivere in un ambiente a lui esterno, ostile o indifferente. Quando invece percepiamo la nostra reale natura, cioè quella di poter illuminare l'ambiente come il Loto, possiamo cambiare l'esistenza in favore della vita stessa, proponendoci come un tassello inscindibile di un cambiamento molto più ampio. Dalla nostra piccola rivoluzione, si generano effetti inimmaginabili, se abbiamo il coraggio di cominciarli.

Il giorno in cui il Budda si risvegliò alle profonde verità della vita, aveva già combattuto i suoi demoni tra cui la paura, e nonostante l'immensa e naturale saggezza a cui si era risvegliato, era solo e molto combattuto sul da farsi. Decise poi di trovare il modo di comunicare facilmente, attingendo dalla sua stessa buddità umana, dove colse le parole giuste per ognuno degli ascoltatori.

Aveva abbandonato il palazzo paterno con la curiosità di un ragazzo sprovveduto, e finalmente si rivelava un uomo capace, con la propria umanità, di cambiare una fetta di mondo che oggi conta ormai miliardi di persone. Ognuno sul suo percorso, alla ricerca della natura stessa della vita, per regalarla poi a chiunque ponga domande apparentemente senza risposte.

 

 

 

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